La Tecnica
Articolo uscito su: L'occhio del cineasta.
La tecnica: un corto di formazione al Trieste Film Festival 2021
I contenuti dell'articolo
La tecnica
Anno: 2020
Paese: Italia
Genere: Commedia, formazione
Produzione: Dinamo, Enel Green Power
Distribuzione: Zen Movie, Tiny Distribution
Durata: 10′
Regia: CRIC
Sceneggiatura: Clemente De Muro
Fotografia: Davide Mardegan
Montaggio: Davide Mardegan, Anna Laura Carolla
Musiche: Giulia Bella, Nicola Gualandris
Attori: Leonardo Giannelli, Cesare Costagli, Nilde Pantani, Giuseppe Tanda, Annunziata Bemere, Susanna Antoni
Presentato al Trieste Film Festival, La tecnica è tra i 16 cortometraggi a concorrere nell’omonima sezione di questa 32esima edizione, completamente in streaming. L’opera ha concorso anche nella sezione “italiana corti” al Torino Film Festival 2020 e al Leeds Film Festival nella sezione “internazionale”.
Trama de La tecnica
Leonardo, figlio di pastori della campagna toscana, viene aiutato dal nuovo amico Cesare a conquistare Nilde. Cesare insegnerà a Leo la tecnica per dare un bacio e lo supporterà nella ricerca della fiducia in sé stessi, aiutandolo a superare l’imbarazzo delle prime volte.
Recensione de La tecnica
Uno degli unici due corti italiani in concorso al Trieste Film Festival 2021, La tecnica è il primo lavoro non commerciale del duo di registi conosciuto col nome di CRIC, alias Davide Mardegan e Clemente De Muro. Di formazione accademica umanistica, i due si sono fatti conoscere nel mondo dell’audiovisivo attraverso spot commerciali autoprodotti che sono stati premiati anche a numerosi festival internazionali del cinema pubblicitario.
Definito dai due registi come un “corto di formazione“, La tecnica permette infatti di andare alla scoperta del momento d’iniziazione, quello che segna il passaggio dall’infanzia all’età adulta e che rimane impresso nella memoria di tutti noi: il primo bacio. Un bacio che Leonardo non dà ma di cui apprende la tecnica grazie al supporto dell’amico Cesare, che lo aiuterà a uscire dal labirinto delle sue insicurezze dandogli consigli preziosi su come approcciare la piccola Nilde.
“Il primo innamoramento è sicuramente l’evento più importante di ogni adolescente, lo è certamente per Leonardo che non sa come attaccare bottone con la ragazza di cui è innamorato. Cesare, a suo modo, gli insegnerà la tecnica giusta per uscire fuori dal labirinto delle sue paure e guadagnarsi l’attenzione di Nilde.”
Cric
Vari sono gli elementi che provano l’autenticità de La tecnica : in primis la veridicità delle emozioni e delle insicurezze suscitate dal particolare momento in sé, di cui ognuno di noi può rivivere i brividi sulla pelle e le farfalle nello stomaco. In secondo luogo l’ambientazione, che non ha niente di artificiale o costruito: il paesaggio è quello di Larderello, nella provincia di Pisa, caratterizzato dalle colline metallifere e dalle ben visibili centrali geotermiche. Fondamentali come garanzia di autenticità anche la spontaneità dei piccoli attori e la sincerità del loro linguaggio: l’italiano parlato dai bambini è informale e genuino, marcato da un accento (toscano in questo caso) che non viene mai celato. Non potrebbe essere altrimenti dato che i membri del cast sono le persone locali, abitanti di Larderello alla loro prima esperienza sul grande schermo e non attori professionisti e sui quali i personaggi sono stati costruiti addosso.
Se dovessimo descrivere il corto con le parole di Clemente De Muro e Davide Mardegan diremmo che La tecnica è un corto contaminato dai luoghi, vera e unica fonte di ispirazione per i due registi che si sono lasciati trasportare dal paesaggio e dai suoi abitanti: la storia era già lì, bastava solo che qualcuno la scovasse e la raccontasse.
NOTE POSITIVE
- La performance degli attori;
- La perfetta integrazione tra personaggi e luoghi;
- “Per vivere insieme” di Jimmy Fontana a conclusione del corto calza a pennello.
NOTE NEGATIVE
- Nessuna di rilevante.